Co-programmare e co-progettare: le nuove cifre delle politiche sociali, da pensare insieme come comunità

Nel passato c’erano solo gli aiuti della Chiesa, poi sono nati i servizi sociali e sanitari, oggi la legislazione – con la legge 382 del 2000 e con il Codice del Terzo Settore del 2017 – prospetta una vera e propria rivoluzione copernicana: devono essere insieme pubblico e privato sociale, deve essere la comunità co-programmando e co-progettando, a pensare di cosa c’è bisogno in un territorio e di come attuare interventi in campo sociale e sanitario. Pubblico e privato sociale, quindi, non sono controparti, l’una che domanda servizi e l’altra che li offre, l’una che definisce cosa fare e l’altra che lo esegue; ma, al contrario, alleati per realizzare insieme una finalità comune.

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Per questo si parla di “amministrazione condivisa”. È chiaro che una simile prospettiva, ben lontana dall’esaurirsi in un tecnicismo amministrativo, richiede a tutti i soggetti coinvolti un cambiamento culturale di grande rilievo e, coerentemente, di ripensare ruoli, compiti e organizzazione.

Per questo diventano importanti per tutti, e non solo per gli addetti ai lavori, gli “Stati generali del welfare del distretto 45” (comprendente Modica, Scicli, Ispica, Pozzallo) che si terranno all’auditorium Pietro Floridia di Modica il 23 e 24 febbraio 2023. Sono invitati gli operatori sociali e sanitari, ma anche scuole, parrocchie, associazionismo e tutti i cittadini che hanno a cuore il bene comune.

Welfare, casa, lavoro, giovani e anziani, cittadinanza attiva, procedure partecipative nel pensare e attuare i servizi sono tra i temi che si affronteranno con la partecipazione di relatori di grande competenza, ma soprattutto che saranno poi ripresi in workshop tematici con l’obiettivo di trovare insieme cammini concreti per un salto di qualità nelle politiche sociali del territorio.

Ci saranno anche il Commissario straordinario al Comune di Modica e i Sindaci di Scicli, Ispica, Pozzallo, i dirigenti dell’Asp, rappresentanti regionali a diversi livelli (Anci, deputazione, assessorato politiche sociali), i dirigenti degli uffici di servizio sociale, la pastora valdese. Ed è previsto un messaggio del vescovo eletto di Noto mons. Salvatore Rumeo.

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Parte attiva nel processo di preparazione, fatto proprio e coordinato dal Distretto 45, hanno avuto le diverse realtà del terzo settore, e in particolare enti di secondo livello come la Fondazione Val di Noto; la Caritas della diocesi di Noto; Confcooperative; la Scuola per Assistenti Sociali “Stagno D’Alcontres”, in collegamento con l’Università di Messina; il Progetto della FCEI “MH – Casa delle culture”. E non va dimenticata la significativa esperienza avviata dal Distretto della rete per l’inclusione sociale o del forum del terzo settore e tanti altri momenti organizzati da singoli enti del terzo settore.

Convergere negli “stati generali”, avendo come sfondo l’intera comunità, permetterà una riflessione più ampia e soprattutto processi sempre più precisi di partecipazione, ritrovando – come amava dire Giorgio La Pira – quell’anima della città che genera una corale e polifonica attenzione al bene comune, tale solo a partire dai più deboli e con lo sguardo volto al futuro delle nuove generazione.

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